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Mostra fotografica organizzata dal Circolo Fotografico Como, in collaborazione con l'Assessorato alla Cultura del Comune di Como e a 365 giorni d'Arte a Como, che si terrà presso lo Spazio Natta della città lariana dal 5 al 13 Maggio 2018, dalle ore 15 alle ore 19.
Inaugurazione sabato 5 maggio alle ore 15.

“…Era un problema artistico e non scientifico, ma il pubblico era convinto che la fotografia non potesse mentire; era più semplice per il fotografo essere anch'egli persuaso di ciò, o fingere di esserlo. Perciò era facile sentirlo affermare che i nostri occhi percepiscono un'illusione, mentre quel che vede la macchina fotografica è la verità…”. (Szarkowski da “L’occhio del fotografo”)

La difficile comunicazione sulla fotografia deriva da questa errata convinzione che si genera proprio perché si pensa inesorabilmente il contrario: comunicazione immediata e non mediata. Vorrei palesare che quello che si presenta ai nostri occhi è solo un ritaglio possibile dei tanti. Non basta più essere “presi” da uno scatto ma saremo invece presi dall’idea. La dialettica che nascerà non sarà basata sull’ ”inevitabile” ma sul “possibile”.

“…D'altra parte, imparava anche che la realtà fattuale delle sue immagini, per quanto convincente e indiscutibile, era cosa diversa dalla realtà vera e propria…” (Szarkowski da “L’occhio del fotografo”)

Anche oggi, malgrado l’avvento del digitale, si tende ad utilizzare la fotografia per dimostrare la veridicità di una qualsiasi situazione. L’immagine fotografica mostra la sua provenienza, ma allo stesso tempo, quel rettangolo di attualità, mostra/nasconde un senso del tutto autonomo dalla realtà da cui è scaturito.

“Le parole che compongono una frase sono chiare, quello che non è chiaro è il significato” (Ebdomero di De Chirico).

Gli oggetti e le forme presenti in una fotografia sono l’involucro che prescinde dal senso, di cui l’immagine è portatrice.

“…La visione del fotografo ci persuade nella misura in cui egli nasconde il proprio intervento…” (Szarkowski da “L’occhio del fotografo”)

L’immagine fotografica raccoglie tracce facendo vedere ciò che ad altri occhi sfugge. L’oggetto rappresentato in fotografia non è importante in sé, nonostante si è catturati dalla superficie delle cose, dalla bellezza, armonia, estetica. Esso richiede un gesto meditativo, di osservazione che può far arrivare all’anima dell’immagine sgretolando il reale.

“…La Fotografia ha acquistato la propria credibilità non perché sembra capace di riprodurre il visibile, ma perché vanta di mostrare l’invisibile…” (Italo Zannier)